Spesso inizio la giornata chiedendomi: come posso migliorare il livello di efficienza di un determinato processo di un mio cliente? Quale potrebbe essere la soluzione migliore da adottare in quell’ambito di applicazione? 

 

Il mio lavoro e quello del mio Team consiste nell’accompagnare e quindi prendere per mano le aziende, che decidono di digitalizzare i propri processi tradizionali. Nello specifico la nostra unit si occupa di veicolare e far conoscere i vantaggi legati all’adozione del configuratore di prodotto tridimensionale.

 

Come affrontare il cambiamento

Le aziende ci chiedono di frequente aiuto per allinearsi a degli standard di mercato ed alla concorrenza, ma non sempre comprendono a pieno cosa comporta un processo di cambiamento. Questa attività prevede un percorso ben definito, spesso in salita, dove sarà necessario anche rivalutare logiche e processi interni, per arrivare alla digitalizzazione dei prodotti aziendali, la loro configurazione e alla creazione di una strategia omnichannel nell’ottica di unire una filiera circolare che parte dal marketing, arriva dalla vendita, passa per il backoffice, giunge alla produzione e ritorna al cliente con il processo di logistica. Cambiamenti così importanti coinvolgono sempre un elevato numero di risorse ed aree aziendali

 

Questo cambiamento, chiamato anche The Big Shift, è già in atto e tutti ne saremo travolti, in positivo o in negativo, fino ad arrivare ad una trasformazione repentina di tutti gli aspetti della società, dal business alla cultura, dalla sfera pubblica a quella privata. Tale trasformazione porterà a due tipologie di persone ed aziende: chi saprà cavalcare il futuro e fare delle ‘novità’ il suo punto di forza e chi purtroppo ne resterà travolto.

 

 

Dalla tecnologia alle persone 

Possiamo già immaginare il futuro delle aziende italiane e mondiali, semplicemente prendendo atto di come la tecnologia sta cambiando la nostra vita e di come le innovazioni stanno ridefinendo i confini economici, sociali, culturali ed umani in cui operiamo.

 

Presto vedremo mutare la configurazione della catena dei valori, crescere la realizzazione di fabbriche intelligenti (Industry 4.0) in grado di integrare prodotti fisici e virtuali in modo flessibile e personalizzato, servendosi di algoritmi di intelligenza artificiale per automatizzare i processi e creare nuovi modelli organizzativi ed operativi.

 

Questo percorso dovrà consentire alle aziende di concretizzare il pieno potenziale di risorse chiave nel proprio staff tecnico, per competere in un contesto globale in cui l’innovazione tecnologica è una delle leve decisive del successo. Quotidianamente mi confronto con realtà aziendali che, basandosi sugli ‘effetti speciali’ delle innovazioni tecnologiche, vogliono intraprendere il percorso di cambiamento digitale, incentivate anche dalle aspettative di grandi benefici in termini di efficienza, organizzazione e riduzione dei costi. Purtroppo molte di queste aziende non si dimostrano pronte e soprattutto disposte a gestire il cambiamento culturale che la digitalizzazione impone all’impresa, a partire dal management.

 

È importante infatti far capire alle aziende clienti che per abbracciare la trasformazione digitale è necessario ripensare i ruoli aziendali e l’impatto della tecnologia nella loro esperienza quotidiana, in modo da essere pronti ed allenati a contenere gli effetti che queste tecnologie avranno sulle organizzazioni. Purtroppo questo aspetto viene troppo spesso considerato solo “letteratura” e si approcciano progetti digitali senza i requisiti fondamentali, con il rischio di ottenere l’effetto contrario a quello sperato.

 

È come quando nel tentativo di arrivare prima prendiamo una strada secondaria, per poi scoprire che è piena di curve ed ostacoli.

 

La digitalizzazione non coinvolge solo il reparto IT

Sebbene i collaboratori e consulenti IT svolgeranno un ruolo chiave nel guidare la strategia di digitalizzazione, il lavoro di implementazione e adattamento ai grandi cambiamenti che accompagnano la trasformazione digitale ricadrà anche su tutte le altre figure aziendali.

 

Per questo motivo, la trasformazione digitale è una questione di persone; solo dopo arrivano gli strumenti e le tecnologie hardware e software.

Anche noi professionisti dell’IT dobbiamo capire che “trovare dei modi per aiutare le persone a superare questo divario digitale e lo shock culturale provocato dai cambiamenti rapidi, sarà tanto importante quanto la tecnologia che utilizziamo per arrivarci”.

 

Con il mio Team affrontiamo spesso progetti di digitalizzazione lunghi e complessi, siamo specializzati su tematiche di promozione e vendita online di prodotti complessi e configurabili, con l’obiettivo di integrare i processi di vendita con la produzione e la logistica interna.

 

L’esperienza mi dice che i progetti giungono al pieno successo solo dopo che è avvenuta sia una trasformazione culturale del capitale umano dell’azienda, sia uno sviluppo di nuove figure professionali interne e una ripianificazione delle tradizionali soft-skill in chiave digitale.

Nei casi in cui non si hanno questi requisiti in partenza, possiamo già prevedere un allungamento dei tempi di progetto dovuti alla ricerca in corsa dei nuovi equilibri.

 

Persone che disegnano strade

Non esistono rivoluzioni senza le persone che, con la loro determinazione, intuizione, esperienza e capacità possono stabilire il successo di un progetto di cambiamento tecnologico.

 

Quindi le aziende che stanno per intraprendere, o programmare, un processo di trasformazione digitale, dovrebbero investire da subito nei collaboratori più capaci, aumentando sempre più le loro skill in ambito tecnologico, valorizzando le capacità tecniche dei collaboratori nell’ottica di integrare soluzioni e scambiare dati, per allargare la visione dei processi, promuovere le iniziative personali e, in poche parole, cavalcare il cambiamento.

 

Quindi: strumenti o persone? Gli strumenti sono fondamentali: senza la tecnologia non potremmo discutere di innovazioni, ma la differenza la fanno le persone. Investiamo sulle persone, sulla formazione, sulle capacità, sulla crescita: solo così saremo in grado di preparare una strada diritta ed ampia su cui far correre la migliore tecnologia.

 

Renato Paradisi/ Senior Consultant & Team Manager